Data la sua natura sia libera che aperta
(FLOSS) la storica shell GNUbash
(Bourne-Again SHell, notare il gioco di parole ;-)) si
è man mano diffusa su una moltitudine di sistemi operativi diversi,
principalmente e comprensibilmente nelle varie salse di UNIX (Linux, AIX, *BSD, MacOSX, Solaris) ma anche, e perché no, in Windows (tramite CygWin).
Dovunque la si utilizzi ecco una piccola ricetta che ho trovato molto utile per migliorare l’aspetto del suo
invito-comandi (alias prompt), non solo per avere una più immediata leggibilità ma anche per ottenere un riscontro istantaneo sull’efficacia del comando appena impartito (il famigerato return-codeAKAecho $?).
Se non lo conosci sarai condannato a reinventarlo!
Nel 1965 la General Electric, monopolista dell’energia elettrica negli USA e
uno dei principali clienti dei costruttori di computer, si pone il problema di
ridurre i costi della gestione delle macchine e della loro programmazione:
occorreva un sistema operativo comune sia per l’uso sia per lo sviluppo del
software, in modo da semplificare la condivisione di dati e programmi. Viene
interessato del problema il centro ricerche Bell Laboratories, il prestigioso
istituto finanziato dalla AT&T.