Ebbene sì — non ci dormite la notte lo so — ma le differenze di presentazione dei tag HTMLabbr e acronym nei vari browser è alquanto difforme — che novità! Le marcature in questione aiutano ad esplicitare tutte le sigle e abbreviazioni, siano esse di uso comune o specifiche di un linguaggio settoriale: lasciando il puntatore del topo1 sull’oscura sequenza di caratteri (spesso zeppa di consonanti ) come per magia apparirà un fumetto (il tooltip) recante la spiegazione della sigla.
codice (X)HTML
La sintassi è molto semplice:
<abbrtitle="Hyper Text Mark-up Language">HTML</abbr><acronymtitle="North Atlantic Treaty Organisation">NATO</acronym>
Il testo inserito con l’attributo title sarà quello visualizzato. Perché hanno previsto 2 tipi di tag che sembrano molto simili? Beh, semanticamente una abbr o abbreviazione dovrebbe essere usata per tutte le sigle che si pronunciano usando le iniziali (p.e. BMW, UE) mentre più propriamente un acronym o acronimo è una sigla che si pronuncia come una normale parola (p.e. FIAT, INPS, BOT, Col.f.). Un acronimo è quindi un particolare tipo di abbreviazione. La distinzione potrebbe essere cruciale nel caso il testo venga letto da un sintetizzatore vocale, ad esempio!
Data la sua natura sia libera che aperta
(FLOSS) la storica shell GNUbash
(Bourne-Again SHell, notare il gioco di parole ;-)) si
è man mano diffusa su una moltitudine di sistemi operativi diversi,
principalmente e comprensibilmente nelle varie salse di UNIX (Linux, AIX, *BSD, MacOSX, Solaris) ma anche, e perché no, in Windows (tramite CygWin).
Dovunque la si utilizzi ecco una piccola ricetta che ho trovato molto utile per migliorare l’aspetto del suo
invito-comandi (alias prompt), non solo per avere una più immediata leggibilità ma anche per ottenere un riscontro istantaneo sull’efficacia del comando appena impartito (il famigerato return-codeAKAecho $?).
N.B.: Da quando è uscito Snow Leopard (ottobre 2009) mamma Apple ha messo una opzione specifica in Preferenze per la personalizzazione della data sulla menu bar. Quindi il seguente articolo torna utile solo per Tiger e Leopard.
Piccola dritta per MacOSX: sullo stile del pannello di GNOME in GNU/Linux (in Ubuntu p.e.) è possibile aggiungere anche nella barra di MacOSX l’informazione della data corrente oltre a quella dell’ora già presente. È pur vero che da quando è uscito Leopard (il MacOSX 10.5.x) si può leggere la data corrente sul dock nell’icona di iCal ma forse è più comodo avere tutte e due le info insieme piuttosto che spazzolare il monitor con gli occhi dall’alto in basso!
Fresca fresca ecco la lista dei depositi software che sto usando in Hardy. Niente di particolare, sono i repository (semi)ufficiali più pochissime fonti esterne dato che moltissimi pacchetti che con Gusty bisognava pescare da fonti strane adesso sono stati inglobati in quelle gestite direttamente o indirettamente da Canonical Ltd (gnome-do, avant-window-navigator ecc…).
Insomma passi in avanti verso una maggiore integrazione e soprattutto disponibilità di software (libero e commerciale) per tutti i gusti o esigenze.
Non so a voi, ma a me ultimamente è capitato! Una possente copia sicura remota (scp) di un file non proprio smilzo si è interrotta per strada. Argggghhh… Come fare per completare la copia senza ricominciare da capo? Questa funzione viene spesso chiamata resume (p.e. nel protocollo FTP).
Un uomo sta volando su di una mongolfiera quando capisce di essersi perso.
Fa in modo di scendere di quota finché non riesce ad arrivare a portata di voce di un tale a terra:
«Mi scusi, può dirmi dove mi trovo?».
E il tizio da basso gli risponde:
«Ma certo! È su di un pallone ad aria calda ad una decina di metri dal terreno».
«Scommetto che lei è un tecnico e magari lavora nel campo dell’informatica.» fa l’uomo sul pallone.
«Accidenti, è proprio così! – replica il passante – Ma come fa a saperlo?».
«Beh – dice l’aereostatiere – tutto quello che mi ha detto è tecnicamente ineccepibile, ma assolutamente inutile».
E da basso arriva la risposta:
«Invece Lei mi sa che è un dirigente d’azienda».
«Giusto – deve ammettere l’uomo in pallone – ma come fa a saperlo?».
«Vede – fa il passante – Lei non sa dove si trova, o dove sta andando, ma era convinto che io la potessi aiutare.
Lei è nell’identica condizione di prima che ci incontrassimo, ma ora è colpa mia».